Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per l’a.s. 2021/2022

1.     Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

Obiettivi:

  • rafforzare la partecipazione e la collaborazione delle famiglie nel percorso scolastico degli alunni con disabilità certificate - Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3 – D.Lgs. 66/2017 e/o con DSA - Legge 170/2010;
  • introdurre il modello bio-psico-sociale della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) adottata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nell’ambito del nuovo Profilo di funzionamento.
  • Coordinatrice delle attività educative e didattiche - è la garante del processo di inclusione e a tal fine: riceve la diagnosi consegnata dalla famiglia, la acquisisce al protocollo e la condivide con il Referente GLI e il rispettivo Team docente/Consiglio di classe. Attraverso il PI e il GLI è garante della valutazione annuale delle criticità e dei punti di forza, dell’analisi degli interventi operati nell’anno trascorso e della messa a punto degli interventi correttivi che saranno necessari per incrementare il livello di inclusione e di funzionamento dell’Istituto. Detta i criteri generali e formula ipotesi di utilizzo delle risorse. Assicura il reperimento degli ausili nel caso di precise esigenze dell’alunno. Formula la richiesta dell’organico di sostegno, convoca e presiede i GLHI/GLI. Viene informato costantemente dai Referenti della situazione di tutti gli alunni con BES. Promuove attività di formazione/aggiornamento per il conseguimento di competenze specifiche diffuse. Promuove e valorizza progetti mirati, individuando e rimuovendo ostacoli, nonché assicurando il coordinamento delle azioni (tempi, modalità, finanziamenti). Definisce, su proposta del Collegio dei Docenti, le idonee modalità di documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati di alunni e studenti con DSA. Gestisce le risorse umane e strumentali. Attiva il monitoraggio relativo a tutte le azioni messe in atto, al fine di favorire la riproduzione di buone pratiche e procedure od apportare eventuali modifiche. Svolge attività di coordinamento fra tutti i soggetti coinvolti.
  • la costituzione del Gruppo di Lavoro per l’inclusione (GLI) previsto dal D. Lgs. 66/2017.

Il GLI, presieduto dalla Coordinatrice delle attività educative e didattiche, è composto dai Referenti per l’inclusione di alunni con disabilità/con BES/con DSA, dagli specialisti dell’AUSL e dalle famiglie. Ha il compito di rilevare le necessità dell’Istituto in merito agli alunni con BES. Elabora, aggiorna e verifica il Piano per l’Inclusione. Promuove la cultura dell’inclusione. Documenta e informa la comunità educante (genitori, docenti, AUSL) circa i progetti messi in atto per l’inclusione scolastica ed extrascolastica. Valuta il livello d’inclusività dell’Istituto e promuove azioni di miglioramento per superare eventuali criticità.

  • Consiglio d’Istituto - con il compito di favorire l’adozione di una politica interna della scuola capace di garantire e realizzare il processo di inclusione scolastica.
  • Funzioni Strumentali e Referenti per l’inclusione Disabilità/BES/DSA - Elaborano, raccolgono e archiviano la modulistica per l’inclusione; coordinano docenti e team nella fase di accoglienza e progettazione didattica degli alunni con BES (per competenza); svolgono azioni di screening e monitoraggio per l’individuazione dei destinatari e dei bisogni; offrono consulenza ai colleghi sulle strategie e sulle metodologie di gestione degli alunni con disabilità e dell’inclusione nelle classi; partecipano al GLI; collaborano alla stesura del PAI; collaborano con i servizi sociali del territorio e con altre realtà scolastiche; promuovono attività di formazione e aggiornamento. Collaborano con i docenti delle classi e con i referenti tecnici dell’AUSL per favorire la valutazione e l’attivazione dei percorsi di certificazione degli alunni che evidenziano particolari difficoltà.
  • Consigli di classe/Team docenti - articolano la progettazione degli interventi didattico educativi, nell’ambito di quanto previsto dal Collegio dei docenti, organizzando l’insegnamento in funzione dei diversi stili di apprendimento, adottando strategie didattiche diversificate in relazione ai reali bisogni degli alunni. I Consigli di classe/Team docenti individuano i casi in cui è necessario adottare una programmazione personalizzata, anche in assenza di una certificazione sanitaria; elaborano i PEI per gli alunni con disabilità e i PDP per gli altri alunni con BES e con DSA; collaborano con la famiglia.
  • L’AUSL si occupa degli aspetti diagnostici e riabilitativi degli alunni con disabilità, con problemi di sviluppo globali e specifici, comportamentali, emozionali, con disturbi psicopatologici, attraverso funzioni di valutazione e di presa in carico: redige le certificazioni cliniche ed elabora i profili di funzionamento previsti entro i tempi consentiti; risponde agli adempimenti di legge in merito alla disabilità e all’inclusione scolastica; fornisce, nei limiti consentiti e con le modalità concordate, informazioni e consulenza ai docenti degli alunni segnalati sulle rispettive problematiche, sui relativi bisogni speciali e sull’orientamento e/o linee guida all’intervento; collabora, insieme a scuola e famiglia, al progetto didattico/formativo più adeguato per l’alunno.

2.   Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

La scuola si impegna ad attivare corsi di formazione specifica sui bisogni educativi speciali, in sede, e anche attraverso la partecipazione a corsi esterni ad essa promossi nel territorio dell’Empolese Valdelsa e di Firenze, oltre a quelli organizzati dalle associazioni cattoliche nazionali quali FISM e FIDAE.

L’Istituto predispone percorsi di formazione ed aggiornamento per tutti i docenti con l’obiettivo di:

  • informare sulle normative esistenti relative ai DSA e BES;
  • far acquisire metodologie didattiche che permettano di favorire l’apprendimento degli alunni con bisogni educativi speciali;
  • promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie;
  • produrre materiali didattici sperimentali da utilizzare nelle classi.

In merito all’auto-formazione professionale, la scuola promuoverà momenti di scambio e confronto tra i docenti, dietro proposta da parte dei diversi gruppi di lavoro che si occupano dell’inclusione a tutti i livelli, il cui compito sarà quello di individuare percorsi e metodologie che favoriscano l’inclusione degli alunni con BES.

3. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

Le strategie di valutazione devono essere coerenti con le prassi inclusive. Una scuola inclusiva è una scuola in grado di prendersi cura di ciascuno e interpretare le difficoltà degli alunni come una sfida a superare gli ostacoli che l’ambiente stesso pone in termini di barriere fisiche, sensoriali e della comunicazione, cognitive, relazionali, culturali, organizzative. In fase di valutazione si terrà quindi conto della situazione di partenza, delle capacità e potenzialità, nonché dei ritmi di apprendimento dei singoli alunni. Ci si impegnerà inoltre a verificare quanto gli obiettivi siano riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti dal grado di scuola che lo studente frequenta. Si attuerà pertanto, una valutazione formativa cioè una valutazione che si focalizzerà sui progressi raggiunti dagli alunni, sui loro punti di forza, sui processi e non solo sulla performance, tenendo conto del livello di partenza. Le strategie di valutazione degli apprendimenti e degli esiti saranno calibrate in base agli obiettivi iniziali previsti nel P.E.I. o nel P.D.P. assicurando attenzione alla coerenza delle previsioni iniziali, nonché alle modifiche in itinere. Attraverso la valutazione si dovrà analizzare, altresì, l’efficacia degli strumenti compensativi e delle misure dispensative adottate durante l’anno scolastico.

Nel valutare il rendimento scolastico, i docenti dovranno tener in debito conto, oltre ai livelli di partenza degli alunni con BES, il grado di inclusione raggiunto, il livello dell’impegno mostrato nell’acquisizione delle conoscenze e delle competenze, dando priorità alla verifica della padronanza dei contenuti disciplinari e delle competenze positive in via di acquisizione piuttosto che agli elementi vincolati alle abilità deficitarie.

Valutare un alunno in difficoltà coinvolge in modo responsabile sia il singolo docente che il team docenti/consiglio di classe nella sua interezza. Pertanto, si adotteranno sistemi di valutazione programmati e condivisi. Ove necessario, il Consiglio/Team di Classe potrà adottare una valutazione differenziata, opportunamente formalizzata nel P.E.I. o nel PDP, che tenga conto delle effettive capacità, potenzialità, punti di partenza e crescita dei singoli alunni.

I vari Consigli di Classe concorderanno e individueranno in base alle discipline i contenuti e le competenze, stabiliranno modalità di verifica che prevedano anche prove assimilabili, calibrate anche su obiettivi minimi, adottando strategie di valutazione coerenti con le prassi inclusive, ai sensi della D.M. del 27/12/2012 e C.M. n. 8 del 06/03/2013. Per gli alunni con BES si dovrà tener conto degli strumenti compensativi indicati nei PDP. Per gli alunni con DSA vi è la possibilità di effettuare valutazioni che privilegiano le conoscenze e le competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che la correttezza formale. Saranno previste verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera). Si farà uso di strumenti e mediatori didattici nelle prove di verifica sia scritte che orali (mappe concettuali, mappe mentali). Per gli alunni con disabilità si terrà conto della collaborazione dell'intero Consiglio di Classe per definire gli obiettivi da raggiungere insieme al docente specializzato. Per gli alunni con BES in particolare sono previste interrogazioni programmate, con diversa modulazione temporale; prove strutturate; prove scritte programmate.

La valutazione delle criticità e degli elementi positivi del Piano per l’Inclusione avverrà in itinere, di conseguenza si andranno a potenziare le parti deboli. Ogni intervento della Commissione verrà documentato e motivato e sarà di supporto per fornire consulenza su strategie e metodologie sulla gestione delle classi. L'elemento protagonista dell'azione educativa scolastica sarà la valorizzazione della persona nella propria integralità e l'apprendimento degli alunni. L'impegno da parte dei docenti affinché gli obiettivi di cui sopra vengano raggiunti risulta essere di primaria importanza, in relazione ai punti di partenza.

4.   Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

a)    Docente di sostegno come figura preposta all’inclusione degli studenti con disabilità certificate e con il compito di:

  • promuovere il processo dell’intero gruppo classe attraverso corrette modalità relazionali;
  • partecipare alla programmazione educativo-didattica della classe;
  • supportare il consiglio di classe/team docenti nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive per tutti gli alunni;
  • coordinare i rapporti con tutte le figure che ruotano intorno all’alunno (docenti di classe, figure professionali, genitori, specialisti, operatori AUSL, ecc.);
  • facilitare l’integrazione tra pari attraverso il proprio contributo nella gestione del gruppo classe.

b)    Commissione Integrazione/Inclusione, prevede incontri periodici tra gli insegnanti specializzati della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria per adottare linee di intervento e strategie comuni a tutti gli ordini di scuola, al fine di garantire un'effettiva ed efficace inclusione relazionale e didattica degli alunni con disabilità.

c)    GLHO: per ogni alunno diversamente abile opera collegialmente un gruppo di lavoro denominato Gruppo di Lavoro H (GLHO). Esso è costituito dalla Coordinatrice delle attività educative e didattiche o sua delegata, dal Consiglio di Classe o, in sua rappresentanza, da uno o più insegnanti curricolari o dall’insegnante di sostegno, dagli operatori Psico-Socio-Sanitari referenti per il caso, dai genitori dell’alunno. Inoltre partecipano ai lavori del GLHO gli eventuali operatori educativi-assistenziali, collaboratori scolastici e tutte le altre figure istituzionali e professionali di interesse per l’integrazione dell’alunno. Il gruppo si riunisce in date prestabilite secondo il calendario concordato e provvede:

  • ad elaborare il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.);
  • ad elaborare il Profilo di Funzionamento;
  • a verificare in itinere i risultati e, se necessario, modificare il PEI e/o il PDF;
  • ad attivare le azioni necessarie a supportare e favorire la continuità scolastica fra gli ordini e i gradi di scuola e l’orientamento.
  • a coordinare la stesura e l’applicazione del piano di programmazione educativo-didattica per l’alunno diversamente abile nel contesto della programmazione di classe (P.E.I.);

d)    Figure professionali per lo sviluppo dell’autonomia e della comunicazione (assistenti, educatori, mediatori L.I.S, ecc…) che concorrono a realizzare l’inclusione scolastica del bambino con disabilità svolgendo le funzioni inerenti all’area educativo-assistenziale e finalizzate a favorire e sviluppare l’autonomia fisica e cognitiva, gli aspetti relazionali e la capacità di comunicazione.

5.   Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

Per quanto riguarda le risorse esterne, l’Istituto collabora attivamente con i seguenti servizi esistenti sul territorio:

  • AUSL;
  • CTS Empoli (Centro risorse e ausili);
  • Comune
  • Centri di riabilitazione e supporto per i disturbi dell’apprendimento.
  • Centri che intervengono a favore degli alunni con DSA.
  • Centri sportivi del territorio, che forniscono attività adeguate per lo sviluppo delle abilità motorie, la percezione corporea, la socializzazione e l’orientamento.

6.   Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

La famiglia è corresponsabile al percorso da attuare all’interno dell’istituto; perciò viene coinvolta attivamente nelle pratiche inerenti all’inclusività e nel supporto specifico all’evoluzione del bambino.

La modalità di contatto e di presentazione della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una collaborazione condivisa nel progetto evolutivo individualizzato.

Le comunicazioni sono e saranno puntuali, in modo particolare riguardo alla lettura condivisa delle difficoltà e alla progettazione educativo/didattica del Consiglio di Classe/Team dei docenti per favorire il successo formativo dello studente.

In accordo con le famiglie vengono individuate modalità e strategie specifiche, adeguate alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi formativi previsti nei piani di studio.

Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi anche attraverso: 

  • la condivisione delle scelte effettuate
  • l'organizzazione di incontri calendarizzati per monitorare i processi e individuare azioni di miglioramento
  • il coinvolgimento nella redazione dei PEI e dei PDP.

7.    Sviluppo di un curricolo attento alle diversità ed alla promozione di percorsi formativi inclusivi

Condizioni essenziali ad ogni apprendimento sono sia la rete di relazioni che si costruiscono, sia l'organizzazione delle attività, degli spazi e dei materiali.

Il Piano per l’Inclusione che si intende proporre trova il suo sfondo integratore nel concetto di “continuità”. Tale concetto si traduce nel sostenere l’alunno nella crescita personale e formativa.

In ogni situazione si cercherà di agganciare il più possibile il lavoro dell’alunno a quello del gruppo classe ed accanto al necessario intervento individualizzato o personalizzato, saranno privilegiate comunque le attività a piccoli gruppi e/o laboratoriali, senza mai perdere di vista le finalità dell’integrazione.

Sarà effettuato il rilevamento delle difficoltà oggettive dell’alunno nei campi dell’apprendimento e compilato:

  • il PEI (Piano educativo individualizzato) per gli alunni con disabilità certificata (L. 104/92 e D.Lgs 66/2017);
  • il PDP (Piano didattico personalizzato) per gli alunni con DSA certificata (L. 170/2010).

Per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA), oltre all’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, è prevista l’introduzione, per ciascuna materia, di:

  • strumenti compensativi, ovvero strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria;
  • misure dispensative, ovvero quegli interventi che consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento.

La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la C.M. 8 del 06/03/2013 ricordano che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”. Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.

Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana, per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione, verranno attivati, nel nostro istituto, percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative, come per gli alunni con DSA.

8. Valorizzazione delle risorse esistenti

La Scuola si propone di valorizzare le competenze e le risorse individuali di tutti i componenti della comunità scolastica, incoraggiando l’iniziativa personale, se utile all’arricchimento dell’offerta formativa e al raggiungimento degli obiettivi di efficienza e di funzionalità.

Pertanto ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse e dalle competenze presenti nella scuola.

Criteri per l’assegnazione delle ore di sostegno agli alunni disabili

Il Gruppo di Lavoro per l’handicap e l’inclusione di Istituto ha definito i criteri ai fini dell’assegnazione delle ore di sostegno agli alunni disabili.

È bene infatti ricordare che le ore di sostegno sono assegnate alla scuola che le impiega in ragione dei progetti educativi e formativi previsti per ogni alunno. Le ore di deroga sono corredo del singolo alunno e non possono essere diminuite rispetto all’assegnazione.

La scuola si è pertanto dotata di alcuni opportuni criteri di assegnazione di seguito riportati.

  1. Valutazione della gravità desunta dalla certificazione per l’integrazione scolastica (CIS) e dalla diagnosi funzionale (DF);
  2. Considerazione delle risorse assegnate dal CSA all’alunno;
  3. Complessità del gruppo classe con particolare attenzione a:
    • durata del tempo scuola sia della classe sia dell’alunno;
    • numero di alunni per classe;
    • presenza di più alunni con disabilità nella stessa classe;
    • di alunni con particolari difficoltà di apprendimento (es. con DSA, o con BES, con problematiche affettivo-relazionali, deprivazione socio-culturale).
  1. Risorse assegnate complessivamente alla classe laddove sono presenti più alunni disabili;
  2. Altre risorse presenti nelle classi (ad es. ore di contemporaneità dei docenti di classe)
  3. Supporto ai nuovi inserimenti con particolare attenzione alle classi prime e alle nuove certificazioni.
  4. Tali criteri, applicati alla luce delle richieste avanzate dai gruppi operativi, sono animati dalla convinzione che la vera inclusione dell’alunno con disabilità comporti la piena corresponsabilità dei docenti di classe e dell’intera comunità scolastica.

9.    Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

La scuola favorirà azioni volte all’acquisizione di risorse aggiuntive esterne che potrebbero essere utili per la realizzazione di progetti per l’inclusione.

L'azione integrata scuola-territorio consentirà l’individuazione e l'utilizzo delle risorse progettuali esistenti a livello locale. A partire dall'analisi dei bisogni e delle risorse, sarà possibile costruire con varie figure professionali una rete progettuale a supporto dell’inclusione, al fine di promuovere il benessere degli alunni. La scuola collaborerà con esperti esterni (psicopedagogisti, neuropsichiatri infantili, assistenti sociali, logopedisti, educatori, psicologi, psicomotricisti, mediatori culturali, facilitatori linguistici, volontari Misericorsia) che in varie forme interagiranno con essa ed con i suoi protagonisti.

10. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico e la continuità tra i diversi ordini di scuola

Notevole importanza verrà data all’accoglienza. Per i futuri alunni verranno realizzati progetti di continuità ed accoglienza, in modo che, in accordo con le famiglie e gli insegnanti, essi potranno vivere con minore ansia il passaggio fra i diversi ordini di scuola. Valutate le disabilità e i bisogni educativi speciali presenti ed analizzate le problematiche dei bambini in accesso, in modo da creare classi equilibrate ed omogenee. Nel caso di nuovi arrivi in corso d’anno, si provvederà al loro inserimento nella classe più adatta, analizzando con attenzione le situazioni già presenti.

Il PAI che si intende proporre trova il suo sfondo integratore nel concetto di "continuità". Tale concetto si traduce nel sostenere l'alunno nella crescita personale e formativa: 

§    risponde all'esigenza di garantire il diritto dell'alunno ad un percorso formativo organico e completo;

§    attraverso l’osservazione dell’alunno in ingresso, delle sue potenzialità di sviluppo, oltre che delle sue aree di fragilità, adotta le opportune strategie, prevenendo le difficoltà che possono insorgere nel cambiamento e nel passaggio, anche tra diversi ordini di scuola;

§    mira a valorizzare le competenze già acquisite dall'alunno, riconoscendo nel contempo la specificità e la pari dignità educativa di ciascuna scuola;

§    si esplica nel predisporre la continuità delle strategie specificamente predisposte nel tempo, per favorire il passaggio tra i diversi ordini di scuola;

In un contesto sociale sempre più complesso, la scuola ha il dovere di favorire l’orientamento di ciascuno, di promuovere l'iniziativa del soggetto per il suo sviluppo fisico, psichico e intellettuale, di porlo nelle condizioni di definire e conquistare la personale identità di fronte agli altri e di rivendicare un proprio ruolo nella realtà sociale, culturale e professionale.

Vanno perciò individuati dei percorsi che facciano emergere e valorizzare le specifiche potenzialità e attitudini di ciascun alunno.